sabato 8 dicembre 2007

I Criteri del Patrimonio Mondiale per il Centro Storico di Firenze

La nostra attenzione sui criteri di inserimento del Centro Storico di Firenze nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO ha dei precisi riferimenti temporali: ossia nel momento del rapporto periodico chiesto dal World Heritage e nel periodo iniziale della progettazione del Piano di Gestione per il sito Centro Storico da parte del nostro ufficio nell’autunno del 2005.

Riflessione nei confronti dei criteri, che hanno permesso l’ingresso di Firenze nel 1982 nel Patrimonio Mondiale, particolarmente attenta e non poteva essere altrimenti; perché se da un lato l'evidente eccezionalità di un patrimonio culturale come il Centro Storico di Firenze è indubitabile, è altrettanto rilevante che la decisione di porre, in base ai criteri del Patrimonio Mondiale, l'accento su alcune di queste peculiarità è atto eminente critico quindi storicizzato a quel preciso momento.

Ritengo, a questo punto utile elencare i sei criteri che determinano la valutazione del valore eccezionale di un sito UNESCO e la rispondenza agli stessi criteri per il Centro Storico di Firenze stilata dall'ICOMOS (International Council of Monuments and Sites) .

Criterio I - Rappresentare un capolavoro del genio creativo umano;

Criterio I - L ’insieme urbano di Firenze è di per sé una realizzazione artistica unica, un capolavoro assoluto, frutto di una continua creazione durata sei secoli. Qui troviamo, oltre ai Musei (Archeologico, Uffizi, Bargello, Pitti, Accademia, ecc.) la più forte concentrazione di opere d’arte conosciute in tutto il mondo - la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, il Battistero ed il Campanile di Giotto, la Piazza della Signoria dominata da Palazzo Vecchio e dal Palazzo degli Uffizi, San Lorenzo, Santa Maria Novella, Santa Croce con la Cappella Pazzi, il Convento di San Marco che ospita le pitture del Beato Angelico, Santo Spirito ecc.

Criterio II - Mostrare un importante interscambio di valori umani in un lasso di tempo o in un’area culturale del mondo, relativamente agli sviluppi dell’architettura o della tecnologia, delle arti monumentali, dell’urbanistica o della progettazione paesaggistica;

Criterio II - Dal Quattrocento, Firenze ha esercitato un’influenza predominante sullo sviluppo dell’architettura e delle arti monumentali, in primo luogo in Italia e poi in Europa. I principi artistici del Rinascimento sono stati definiti a partire dal 1400 da Brunelleschi, Donatello e Masaccio. È all’interno della realtà fiorentina che si sono formati e affermati due geni dell’arte: Michelangelo e Leonardo da Vinci.

Criterio III - Rappresentare una testimonianza unica o eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà vivente o scomparsa;

Criterio III - Il Centro Storico di Firenze apporta una testimonianza eccezionale, sia come città mercantile del Medio-Evo, sia come città rinascimentale. Firenze ha conservato integre strade, Palazzi fortificati (Palazzo Spini, Palazzo del Podestà, Palazzo della Signoria), Logge, fontane (Loggia del Bigallo, Loggia dei Lanzi, Loggia degli Innocenti e del Mercato Nuovo) e Ponte Vecchio, il meraviglioso ponte del XIV° secolo costeggiato dai negozi. I mestieri, organizzati in corporazioni, hanno lasciato dei monumenti eccezionali come per esempio Orsanmichele.

Criterio IV- Essere un eccezionale esempio di edificio o complesso architettonico o tecnologico o paesaggistico che illustri uno stadio significativo o stadi significativi nella storia umana;

Criterio IV - Dal XIV al XVII secolo Firenze esercitò un forte potere economico e politico in Europa. Durante questo periodo sono stati costruiti prestigiosi edifici che testimoniano la magnificenza dei suoi banchieri e dei suoi principi: Palazzo Rucellai, Palazzo Strozzi, Pandolfini, Gondi, Pitti e il Giardino di Boboli, senza dimenticare la Sagrestia di San Lorenzo, le Cappelle funebri dei Medici, la Biblioteca Laurenziana ecc.

Criterio V- Rappresentare un esempio eccezionale di un insediamento umano tradizionale o di utilizzo del territorio che sia rappresentativo di una o più culture, specialmente se divenuto vulnerabile per l’impatto di cambiamenti irreversibili;

Criterio V – Solo per i beni in pericolo

Criterio VI- Essere direttamente o tangibilmente associate ad eventi o tradizioni viventi, a idee e credenze, a opere artistiche o letterarie di valore universale (il comitato considera questo criterio debba giustificare l’inclusione nell’elenco solo in casi eccezionali ed unitamente ad altri criteri culturali o naturali);

Criterio VI - Firenze è associata ad eventi di portata universale. È durante il periodo dell’Accademia Neoplatonica che è stato forgiato il concetto di Rinascimento. Firenze è la patria dell’Umanesimo moderno ispirato da Landino, Marsilio Ficino, Pico della Mirandola, ecc.

L'estenuante elenco di capolavori assoluti dell'architettura che in maniera ossessiva compaiono in quasi tutti i criteri (è forse utile sottolineare come il sito fiorentino sia rappresentato i tutti i criteri culturali previsti a eccezione del V per i beni particolarmente vulnerabili) è già di per sé testimone di una visione che predilige il “monumentale”.

Conviene soffermarsi su ognuno dei criteri e cercare di individuarne il nucleo fondamentale per comprendere se, in effetti, la scelta fatta nel 1982 è ancora valida, o meglio si possa considerare realmente rappresentativa e in grado di sostenere il valore di eccezionalità richiesto a un sito UNESCO.

Il primo criterio sottolinea che “L ’insieme urbano di Firenze è di per sé una realizzazione artistica unica, un capolavoro assoluto, frutto di una continua creazione durata sei secoli”, esaltando così l'unicità e la dinamicità, in un arco temporale definito, della città caratterizzata dalla presenza della “più forte concentrazione di opere d’arte conosciute in tutto il mondo”. Il tema della concentrazione è spesso ricorrente anche nella letteratura , valga per tutti Giorgio Manganelli che nel suo raffinato sarcasmo definisce Firenze una “città impossibile” e ancora “non è una città verosimile: la densità, l'intensità dei luoghi la fanno una città intossicata dai capolavori, irrespirabile”. La concentrazione è una realtà che moltiplica le problematiche legate alla fruizione turistica, obbligata a percorsi definiti e statici che usurano il centro storico ma è anche una delle caratteristiche che più si avvicinano al concetto di eccezionalità.

Nel secondo criterio si affaccia l'altro tema dominante assieme a quello dei monumenti: il Rinascimento e la sua evoluzione “Dal Quattrocento, Firenze ha esercitato un’influenza predominante sullo sviluppo dell’architettura e delle arti monumentali, in primo luogo in Italia e poi in Europa.” Identificandone i promotori nel campo dell'arte e dell'architettura: Brunelleschi, Donatello e Masaccio per poi citare Leonardo e Michelangelo come geni dell’arte. Non è questo il luogo critico dove evidenziare una eccessiva semplificazione concettuale ma è pure innegabile che la scelta di nomi di questa portata è in grado di evocare l'idea stessa di Rinascimento.

Nel terzo criterio si esalta il valore di testimonianza della città medievale e rinascimentale ancora integra riannodando un elenco di monumenti e accennando al sistema di governo della arti come ad un soggetto committente di primaria importanza. Idea che viene ripresa nel quarto criterio dove si sostituiscono le arti con i banchieri –da interpretarsi come le famiglie dei maggiorenti - e poi dei principi (ovviamente i Medici) e anche in questo caso chiudendo con il solito elenco di monumenti. Nel sesto criterio si consacra definitivamente il sito come rappresentazione iconica del Rinascimento, individuandone le fondamenta nella riflessione filosofica legata al Accademia Neoplatonica e consegnando Firenze all’universalità legata al concetto di Umanesimo.

Riassumendo, i criteri dell'ICOMOS, individuano l'essenza di Firenze in due distinte caratteristiche: la monumentalità e il suo identificarsi totalmente con il concetto di Rinascimento.

Ritorniamo alla domanda iniziale sulla validità dei criteri scelti per Firenze, ovvero per il suo Centro Storico. Alla luce di quanto sottolineato rimane a mio parere la piena validità della selezione operata ma ritengo che una riflessione contemporanea sui criteri prenderebbe altre strade, forse meno schematiche, in grado di evidenziare diversi processi e legami ma che tutto sommato ripercorrerebbero comunque la via tracciata nel 1982. L’ elaborazione del “Riconoscimento di valore”, prassi oramai consolidata da parte dell’ICOMOS per i nuovi siti ma che nel 1982 non era prevista, proposta informalmente dal nostro ufficio in occasione del Rapporto Periodico e ripreso poi nel Piano di Gestione a cui rimando per una lettura approfondita, costituisce una evoluzione del concetto espresso nei criteri aggiornando in una visione complessiva le dinamiche che attraversano il sito UNESCO di Firenze.

Ma per quanto riguarda la conservazione del sito, i criteri per Firenze hanno una loro piena validità?

Anche in questo caso la risposta potrebbe dare adito a qualche perplessità: dai due concetti di base che emergono prepotentemente e già ampiamente evidenziati, potremmo liquidare in maniera assai sbrigativa il tutto con la sicurezza che operare una corretta opera di conservazione dei monumenti principali elencati nei criteri e in special modo per quelli riferiti al periodo rinascimentale è condizione sufficiente e esaustiva.

Questa è una lettura assai superficiale che deve essere subito stigmatizzata come parziale e arbitraria, perché già nei criteri sopra citati si parla di “insieme urbano ” identificato come unico e assoluto, e questa sgombra il campo da possibili fraintendimenti.

Lo stesso meccanismo che si instaura con il Piano di Gestione non può far altro che esaltare il concetto di una conservazione volta ad una tutela complessiva del sito che non privilegi in alcun modo il particolare, ma che attraverso un coordinamento efficace degli interventi e delle risorse disponibili dia corpo a una efficace politica di tutela e conservazione, con una particolare attenzione al tessuto culturale dell’arredo urbano storico minore come, e valga a titolo di esempio, la corretta manutenzione dei lastrici tradizionali.

In conclusione i criteri alla base del riconoscimento di Firenze come Patrimonio dell’Umanità sono tutt’ora validi e mantengono una loro efficacia nell’orientare le politiche di tutela del patrimonio culturale anche se dalle molteplici suggestioni che emergono dai criteri deve essere privilegiato il concetto di “insieme urbano” che più degli altri è da porsi a fondamento di una corretta azione di salvaguardia e valorizzazione del Centro Storico di Firenze.


Carlo Francini, responsabile Ufficio Centro Storico-Patrimonio Mondiale UNESCO del Comune di Firenze

Relazione tenuta in occasione del Convegno internazionale “Values and criteria in Heritage Preservation” 1 - 5 marzo 2007, Firenze ICOMOS, ICCROM, Fondazione Del Bianco.



Bibliografia essenziale di riferimento

Piano di gestione 2006 - 2008 : il Centro Storico di Firenze Patrimonio Mondiale UNESCO, a cura dell'Ufficio Centro Storico - Patrimonio Mondiale UNESCO dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze, coordinatore del progetto Carlo Francini, testi di Carlo Francini, Laura Carsillo, Caterina Rizzetto, Firenze 2006.

Sitografia essenziale

Ufficio Centro Storico e Piano di Gestione

http://www.comune.firenze.it/unesco/index.html

World Heritage UNESCO

http://whc.unesco.org/


domenica 28 ottobre 2007

I monumenti fiorentini e il Patrimonio Mondiale UNESCO

Dalla lettura delle motivazioni per l'inserimento del Centro Storico di Firenze all'interno della lista del Patrimonio Mondiale UNESCO nel 1982 è evidente la particolare rilevanza data alla presenza degli edifici “monumentali”.
L'elenco continuo di monumenti architettonici crea una sensazione di ripetitività incessante scandita con degli eccetera talvolta imbarazzanti. E' ovvio che, considerando la densità impressionante di capolavori dell'architettura rinascimentale ospitati nel centro storico, non poteva essere altrimenti.
Ritengo sia utile elencare i sei criteri che determinano la valutazione del valore eccezionale di un sito UNESCO e la rispondenza agli stessi criteri per il Centro Storico di Firenze stilata dall'ICOMOS (International Council of Monuments and Sites) .

Criterio I - Rappresentare un capolavoro del genio creativo umano;

Criterio I - L ’insieme urbano di Firenze è di per sé una realizzazione artistica unica, un capolavoro assoluto, frutto di una continua creazione durata sei secoli. Qui troviamo, oltre ai Musei (Archeologico, Uffizi, Bargello, Pitti, Accademia, ecc.) la più forte concentrazione di opere d’arte conosciute in tutto il mondo - la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, il Battistero ed il Campanile di Giotto, la Piazza della Signoria dominata da Palazzo Vecchio e dal Palazzo degli Uffizi, San Lorenzo, Santa Maria Novella, Santa Croce con la Cappella Pazzi, il Convento di San Marco che ospita le pitture del Beato Angelico, Santo Spirito ecc.


Criterio II - Mostrare un importante interscambio di valori umani in un lasso di tempo o in un’area culturale del mondo, relativamente agli sviluppi dell’architettura o della tecnologia, delle arti monumentali, dell’urbanistica o della progettazione paesaggistica;

Criterio II - Dal Quattrocento, Firenze ha esercitato un’influenza predominante sullo sviluppo dell’architettura e delle arti monumentali, in primo luogo in Italia e poi in Europa. I principi artistici del Rinascimento sono stati definiti a partire dal 1400 da Brunelleschi, Donatello e Masaccio. È all’interno della realtà fiorentina che si sono formati e affermati due geni dell’arte: Michelangelo e Leonardo da Vinci.


Criterio III - Rappresentare una testimonianza unica o eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà vivente o scomparsa;

Criterio III - Il Centro Storico di Firenze apporta una testimonianza eccezionale, sia come città mercantile del Medio-Evo, sia come città rinascimentale. Firenze ha conservato integre strade, Palazzi fortificati (Palazzo Spini, Palazzo del Podestà, Palazzo della Signoria), Logge, fontane (Loggia del Bigallo, Loggia dei Lanzi, Loggia degli Innocenti e del Mercato Nuovo) e Ponte Vecchio, il meraviglioso ponte del XIV° secolo costeggiato dai negozi. I mestieri, organizzati in corporazioni, hanno lasciato dei monumenti eccezionali come per esempio Orsanmichele.


Criterio IV- Essere un eccezionale esempio di edificio o complesso architettonico o tecnologico o paesaggistico che illustri uno stadio significativo o stadi significativi nella storia umana;

Criterio IV - Dal XIV al XVII secolo Firenze esercitò un forte potere economico e politico in Europa. Durante questo periodo sono stati costruiti prestigiosi edifici che testimoniano la magnificenza dei suoi banchieri e dei suoi principi: Palazzo Rucellai, Palazzo Strozzi, Pandolfini, Gondi, Pitti e il Giardino di Boboli, senza dimenticare la Sagrestia di San Lorenzo, le Cappelle funebri dei Medici, la Biblioteca Laurenziana ecc.


Criterio V- Rappresentare un esempio eccezionale di un insediamento umano tradizionale o di utilizzo del territorio che sia rappresentativo di una o più culture, specialmente se divenuto vulnerabile per l’impatto di cambiamenti irreversibili;

Criterio V – Solo per i beni in pericolo


Criterio VI- Essere direttamente o tangibilmente associate ad eventi o tradizioni viventi, a idee e credenze, a opere artistiche o letterarie di valore universale (il comitato considera questo criterio debba giustificare l’inclusione nell’elenco solo in casi eccezionali ed unitamente ad altri criteri culturali o naturali);

Criterio VI - Firenze è associata ad eventi di portata universale. È durante il periodo dell’Accademia Neoplatonica che è stato forgiato il concetto di Rinascimento. Firenze è la patria dell’Umanesimo moderno ispirato da Landino, Marsilio Ficino, Pico della Mirandola, ecc.


Ogni commento ulteriore potrebbe essere superfluo ma anche soltanto da una lettura sommaria è evidente come sia la “monumentalità” l'accezione principale che contraddistingue il sito UNESCO di Firenze: è quindi fondamentale approfondire al meglio la conoscenza e l'indagine sul patrimonio architettonico della nostra città per poter conservare, secondo i dettami della convenzione del patrimonio mondiale, la grande eredità architettonica fiorentina.


Carlo Francini





sabato 22 settembre 2007

Tra Conservazione e Valorizzazione.

Tra Conservazione e Valorizzazione.

Il Piano di Gestione del Centro Storico di Firenze.


Nel dicembre del 1982 il Centro Storico di Firenze entrava, è a buon diritto, nella lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO. A venticinque anni di distanza si può dire che solo di recente si è finalmente preso consapevolezza della fondamentale importanza della presenza della nostra città nella World Heritage List. La coscienza che tale privilegio è anche fonte di doveri nei confronti dell'intera umanità ha trovato una risposta concreta da parte della stato italiano (che detiene il numero più alto di siti UNESCO, ben 41) approvando nel febbraio del 2006 una apposita legge per i siti UNESCO italiani che “sono, per la loro unicità, punte di eccellenza del patrimonio culturale, paesaggistico e naturale italiano e della sua rappresentazione a livello internazionale”. Soltanto pochi giorni dopo l'emanazione della legge, il Comune di Firenze deliberava il Piano di Gestione del Centro Storico di Firenze, reso obbligatorio dalla normativa. Il lavoro di due anni dell'Ufficio Centro Storico – Patrimonio Mondiale UNESCO del municipio fiorentino non può essere certamente riassunto in queste brevi note; come è impossibile dare conto di tutte le parti del Piano di Gestione, ma un breve compendio ne può tratteggiare lo spirito e soprattutto gli obbiettivi e le strategie.

Scopo principale del Piano di Gestione è garantire l’identificazione, la tutela, la conservazione, la valorizzazione e la trasmissione alle generazioni future del bene culturale e naturale eccezionale iscritto nella lista UNESCO. Se per ogni sito è impervio riuscire in questo obiettivo tanto più complesso ne è il raggiungimento per un Centro Storico. Molteplici variabili, da scelte strategiche a procedimenti amministrativi complessi e spesso contraddittori, sono segno inequivocabile di una profonda lacuna da colmare prima di arrivare al governo del Centro Storico che dovrebbe avere come valore fondante la salvaguardia del bene culturale, nella consapevolezza di esserne i custodi per le discendenze future. Posto che a fondamento del Piano vi è il riconoscimento del valore universale che rende il sito unico o eccezionale con i suoi valori estetici, naturalistici e storici, bisogna che il valore sia tutelato in maniera dinamica, nel rispetto dei criteri che hanno portato all'iscrizione nella lista, considerando la cultura materiale, le tradizioni, i saperi accumulati, lo spirito creativo e le abilità tramandate di generazione in generazione. Il Piano costituisce anche una "dichiarazione di principi". Con il piano le autorità responsabili della gestione s'impegnano nei confronti della comunità locale, dell'UNESCO e dell'intera umanità, a tutelare attivamente il sito e a garantirne la conservazione e la valorizzazione. Il Piano è un insieme flessibile di regole operative, di procedure e d' idee progettuali che coinvolgono una pluralità di soggetti e sono in grado di evolvere recependo aggiornamenti e modifiche con il mutare delle circostanze e seguendo l'evoluzione dell'ambiente al quale si rivolge.
Nella complessità delle dinamiche che investono siti dove il fattore umano è centrale, sia esso cittadino (soggetto principe) o visitatore, i concetti di qualità della vita e sviluppo sostenibile sono valori imprescindibili per una corretta gestione del Centro Storico. Il dialogo tra i portatori di interesse del sito è il principio strategico alla base delle azioni del Piano. Uno stile che è improntato al mutuo scambio e che non vede protagonismi o indebite ingerenze nei compiti istituzionali dei vari soggetti coinvolti è l'atteggiamento vincente per il raggiungimento dell'obiettivo primario sopraindicato. Il cammino verso la piena condivisione di tale obiettivo è irto di difficoltà, ma la creazione sia del Gruppo Interdirezionale all'interno dell'amministrazione comunale con il coinvolgimento dello staff del Piano Strategico Firenze 2010, sia del Tavolo con le Soprintendenze dove il confronto, spesso serrato, su idee e visioni gestionali differenti è fondamentale per l'individuazione e lo sviluppo dei progetti già adottati dal Piano e per le future scelte gestionali e strategiche di alcuni dei progetti già adottati dal Piano. Il Piano di Gestione trova concreta applicazione attraverso una serie di Piani di Azione che individuano gli obiettivi e le strategie operative da mettere in atto per sostenere l'integrità e lo sviluppo del sito.

Tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio.

Obiettivo centrale è la gestione condivisa del patrimonio culturale; all'attualità siamo ben lontani dal raggiungimento di tale meta. Solo attraverso un coordinamento efficace degli interventi e delle risorse disponibili si potrà sostenere una reale politica di tutela e conservazione del sito. L'individuazione di beni culturali da restaurare o manutenere dove indirizzare le risorse economiche dei vari attori potrebbe costituire, anche nell'immediato futuro, una buona pratica che rafforzerebbe la capacità di attrarre risorse economiche esterne, grazie a un'immagine compatta e autorevole, e che eviterebbe la dispersione delle forze sia culturali sia economiche. La frammentarietà delle competenze, le complessità burocratiche potranno essere superate solo attraverso una azione incessante di confronto che porti a interventi coordinati sull'arredo urbano e sull'uso dello spazio della città storica che non ne svilisca i valori estetici. In questo senso l'elaborazione di linee guida condivise tra enti e categorie economiche sull' arredo, sulle procedure tecniche di recupero dei lastrici stradali tradizionali, sull'illuminazione pubblica e di servizio, sull'uso della pubblicità e della comunicazione culturale, sull'occupazione del suolo pubblico, sarà alla base di specifici progetti che il Gruppo interdirezionale e il Tavolo con le Soprintendenze saranno chiamati a sviluppare con l'ausilio di esperti. La riduzione costante di finanziamenti pubblici per la conservazione del patrimonio culturale rende necessario perseguire con determinazione la creazione di un fondo per il Centro Storico dove gli enti, le categorie economiche e privati partecipino attivamente con donazioni al restauro e alla manutenzione dei monumenti e dell'arredo urbano.
Ricerca e conoscenza del patrimonio culturale

La comprensione del sito, la diffusione dei valori culturali alla base del riconoscimento Unesco attraverso una promozione differenziata in base alle capacità e alle esigenze dei destinatari, siano essi residenti o immigrati, costituisce una delle piattaforme strategiche del Piano. Solo attraverso la ricerca e l'ampliamento delle conoscenze si potranno tutelare efficacemente la straordinarietà e l'unicità del sito. La capacità di investire risorse economiche e umane in questo settore, in collaborazione con l'università e altri istituti di ricerca, sarà la riprova di una seria e efficace volontà di tutela dei valori fondanti del sito. L'utilizzo di nuove tecnologie, l'apertura al mondo della scuola e del volontariato culturale sono principi già recepiti nei progetti avviati e che dovranno essere alla base dei piani futuri.

Ambiente e mobilità urbana

A fondamento di questa azione strategica stanno i concetti di sviluppo sostenibile e qualità della vita. Una città dove la mobilità, anche se controllata attraverso una ZTL tra le più estese, costituisce un pericolo per la conservazione dei monumenti e per la salute dei residenti è percepita come un ambiente urbano dove la qualità della vita non raggiunge condizioni ottimali. La stessa raccolta dei rifiuti è questione centrale che crea non pochi problemi a diversi livelli, soprattutto quello estetico per la presenza in una parte rilevante del sito dei cassonetti di per sé incongrui con l'assetto storico urbanistico. La complessità del tema chiede che si individuino, attraverso una reale sinergia tra diversi enti e istituti, soluzioni progettuali e gestionali efficaci. L'equilibrio tra la residenza, le funzioni economiche e la conservazione del sito chiede un impegno costante e attento. Solo attraverso la presa di coscienza, da parte di tutte le categorie sociali e economiche, che la tutela del Centro Storico è valore imprescindibile si potranno mettere in atto politiche sociali e economiche sostenibili. Si dovranno avviare percorsi di partecipazione attiva che consentano di ampliare e diffondere la consapevolezza dell'unicità e dell'eccezionalità del Centro Storico di Firenze presso la cittadinanza e gli operatori economici.

Turismo sostenibile

Il mito della Firenze rinascimentale con l'incredibile densità di monumenti e capolavori d'arte è alla base della fortuna turistica della città. Ma un turismo di massa è realmente un obiettivo qualificante per un bene eccezionale, o piuttosto ne mina il valore e l'integrità? L'individuazione di un complesso e difficile equilibrio tra un'idea di turismo massificato e un concetto più consapevole di fruizione turistica è l'obiettivo primario del Piano. Un visitatore responsabile, fornito dei necessari strumenti di supporto che gli permettano di apprezzare la città come un vero e proprio museo diffuso, sarà stimolato a frequentare i monumenti e i musei minori e si mostrerà in grado di percepire il valore culturale di una rete di commercio e di ristorazione che vede nella qualità e nella tradizione, possibilmente rinnovata, uno dei punti di forza principali. L'organizzazione di grandi eventi, l'attenzione alla tutela e alla promozione dei negozi storici e alla qualità delle attività di ristorazione e commerciali sono scelte strategiche da percorrere per fare di Firenze un luogo dove sia piacevole tornare e risiedere per lunghi periodi.

I singoli progetti già attivati, nei rispettivi piani di azione, sono evidenziati all'interno del Piano di Gestione che può essere consultato nel sito internet della rete civica del Comune di Firenze.

Il monitoraggi iniziato già alla fine del 2006 è parte integrante del processo di feedback che ci consente di valutare l'efficacia del piano di gestione, nel contempo l'individuazione di nuovi progetti da inserire nei piani di azione è fondamentale per mantenere una continua tensione tra il già fatto e il da farsi all'interno di quei principi individuati nei piani di azione e che nel complesso equilibrio tra conservazione e valorizzazione trovano la loro principale ragion d'essere.



Bibliografia essenziale di riferimento

Piano di gestione 2006 - 2008 : il Centro Storico di Firenze Patrimonio Mondiale UNESCO, a cura dell'Ufficio Centro Storico - Patrimonio Mondiale UNESCO dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze, coordinatore del progetto Carlo Francini, testi di Carlo Francini, Laura Carsillo, Caterina Rizzetto, Firenze 2006.

L. Carsillo, Governare il Centro Storico. Il Piano Unesco alla prova, in <<Siti>>, II, 2, 2006, pp.68-70.

Sitografia essenziale

Ufficio Centro Storico e Piano di Gestione

http://www.comune.firenze.it/unesco/index.html

World Heritage UNESCO

http://whc.unesco.org/

Associazione Città Italiane UNESCO
http://www.sitiunesco.it/

Pubblicato in "Amici dei Musei", XXXIII, 110-111, 2007, pp. 31-37.