mercoledì 11 novembre 2009

Tuteliamo i nostri tabernacoli

Gentile Cronaca, per merito delle accese polemiche sul crocifisso nelle aule scolastiche sembra riaccendersi un interesse per le immagini sacre come segno forte di identità.
Identità ovviamente religiosa ma non solo.
La stragrande maggioranza delle persone intervistate in merito alla questione del crocifisso hanno espresso un forte legame di affezione spirituale e culturale al quel simbolo religioso che segna la nostra esperienza di vita sia che essa sia o no ancorata a valori spirituali.
Ma come possiamo incanalare questo sentimento di profonda sensibilità alle immagini sacre?
I fiorentini possono concretizzare tutto questo in un'azione pratica.
Assommano a centinaia i tabernacoli che caratterizzano le nostre strade che, a parte un piccolo gruppo di proprietà pubblica, dovrebbero essere curati e mantenuti dai proprietari delle facciate o dei muri dove le sacre edicole sorgono.
Da anni opera un solerte gruppo di volontari degli Amici dei Musei Fiorentini riuniti nel Comitato per il Decoro e il Restauro dei Tabernacoli che ha al suo attivo più di un centinaio di tabernacoli restaurati. La ricerca di sostegno economico e l'intelligente aiuto fornito ai proprietari nell'agevolazione e nel disbrigo delle pratiche amministrative legate al restauro è una delle chiavi del successo del comitato. Piuttosto che disperdere questo rinnovato interesse mediatico in una polemica sterile guardiamoci intorno e preoccupiamoci di queste testimonianze culturali, protette dalla legge italiana di tutela, che in molti casi ci riguardano come proprietari e quindi come responsabili della loro conservazione.
Un appello quindi ai proprietari e agli amministratori di condominio di farsi attivi promotori del restauro dei tabernacoli della facciate di loro proprietà.
Troveranno nei volontari del Comitato per il Decoro e il Restauro dei Tabernacoli ( il sito internet www.amicideimusei.it riporta tutte le informazioni utili) un valido sostegno per affrontare l'organizzazione di un restauro o di una manutenzione che la legge impone loro ma che spesso viene poco applicata.
Se dalle parole -spesso vane- si passasse a un impegno reale e costante per il decoro di queste testimonianze forse faremmo miglior servizio alla nostra fede, alla nostra storia e soprattutto alla nostra identità.

Carlo Francini, responsabile Ufficio Centro Storico Patrimonio Mondiale UNESCO

apparso "La Nazione" dell' 11 novembre 2209