sabato 8 dicembre 2007

I Criteri del Patrimonio Mondiale per il Centro Storico di Firenze

La nostra attenzione sui criteri di inserimento del Centro Storico di Firenze nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO ha dei precisi riferimenti temporali: ossia nel momento del rapporto periodico chiesto dal World Heritage e nel periodo iniziale della progettazione del Piano di Gestione per il sito Centro Storico da parte del nostro ufficio nell’autunno del 2005.

Riflessione nei confronti dei criteri, che hanno permesso l’ingresso di Firenze nel 1982 nel Patrimonio Mondiale, particolarmente attenta e non poteva essere altrimenti; perché se da un lato l'evidente eccezionalità di un patrimonio culturale come il Centro Storico di Firenze è indubitabile, è altrettanto rilevante che la decisione di porre, in base ai criteri del Patrimonio Mondiale, l'accento su alcune di queste peculiarità è atto eminente critico quindi storicizzato a quel preciso momento.

Ritengo, a questo punto utile elencare i sei criteri che determinano la valutazione del valore eccezionale di un sito UNESCO e la rispondenza agli stessi criteri per il Centro Storico di Firenze stilata dall'ICOMOS (International Council of Monuments and Sites) .

Criterio I - Rappresentare un capolavoro del genio creativo umano;

Criterio I - L ’insieme urbano di Firenze è di per sé una realizzazione artistica unica, un capolavoro assoluto, frutto di una continua creazione durata sei secoli. Qui troviamo, oltre ai Musei (Archeologico, Uffizi, Bargello, Pitti, Accademia, ecc.) la più forte concentrazione di opere d’arte conosciute in tutto il mondo - la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, il Battistero ed il Campanile di Giotto, la Piazza della Signoria dominata da Palazzo Vecchio e dal Palazzo degli Uffizi, San Lorenzo, Santa Maria Novella, Santa Croce con la Cappella Pazzi, il Convento di San Marco che ospita le pitture del Beato Angelico, Santo Spirito ecc.

Criterio II - Mostrare un importante interscambio di valori umani in un lasso di tempo o in un’area culturale del mondo, relativamente agli sviluppi dell’architettura o della tecnologia, delle arti monumentali, dell’urbanistica o della progettazione paesaggistica;

Criterio II - Dal Quattrocento, Firenze ha esercitato un’influenza predominante sullo sviluppo dell’architettura e delle arti monumentali, in primo luogo in Italia e poi in Europa. I principi artistici del Rinascimento sono stati definiti a partire dal 1400 da Brunelleschi, Donatello e Masaccio. È all’interno della realtà fiorentina che si sono formati e affermati due geni dell’arte: Michelangelo e Leonardo da Vinci.

Criterio III - Rappresentare una testimonianza unica o eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà vivente o scomparsa;

Criterio III - Il Centro Storico di Firenze apporta una testimonianza eccezionale, sia come città mercantile del Medio-Evo, sia come città rinascimentale. Firenze ha conservato integre strade, Palazzi fortificati (Palazzo Spini, Palazzo del Podestà, Palazzo della Signoria), Logge, fontane (Loggia del Bigallo, Loggia dei Lanzi, Loggia degli Innocenti e del Mercato Nuovo) e Ponte Vecchio, il meraviglioso ponte del XIV° secolo costeggiato dai negozi. I mestieri, organizzati in corporazioni, hanno lasciato dei monumenti eccezionali come per esempio Orsanmichele.

Criterio IV- Essere un eccezionale esempio di edificio o complesso architettonico o tecnologico o paesaggistico che illustri uno stadio significativo o stadi significativi nella storia umana;

Criterio IV - Dal XIV al XVII secolo Firenze esercitò un forte potere economico e politico in Europa. Durante questo periodo sono stati costruiti prestigiosi edifici che testimoniano la magnificenza dei suoi banchieri e dei suoi principi: Palazzo Rucellai, Palazzo Strozzi, Pandolfini, Gondi, Pitti e il Giardino di Boboli, senza dimenticare la Sagrestia di San Lorenzo, le Cappelle funebri dei Medici, la Biblioteca Laurenziana ecc.

Criterio V- Rappresentare un esempio eccezionale di un insediamento umano tradizionale o di utilizzo del territorio che sia rappresentativo di una o più culture, specialmente se divenuto vulnerabile per l’impatto di cambiamenti irreversibili;

Criterio V – Solo per i beni in pericolo

Criterio VI- Essere direttamente o tangibilmente associate ad eventi o tradizioni viventi, a idee e credenze, a opere artistiche o letterarie di valore universale (il comitato considera questo criterio debba giustificare l’inclusione nell’elenco solo in casi eccezionali ed unitamente ad altri criteri culturali o naturali);

Criterio VI - Firenze è associata ad eventi di portata universale. È durante il periodo dell’Accademia Neoplatonica che è stato forgiato il concetto di Rinascimento. Firenze è la patria dell’Umanesimo moderno ispirato da Landino, Marsilio Ficino, Pico della Mirandola, ecc.

L'estenuante elenco di capolavori assoluti dell'architettura che in maniera ossessiva compaiono in quasi tutti i criteri (è forse utile sottolineare come il sito fiorentino sia rappresentato i tutti i criteri culturali previsti a eccezione del V per i beni particolarmente vulnerabili) è già di per sé testimone di una visione che predilige il “monumentale”.

Conviene soffermarsi su ognuno dei criteri e cercare di individuarne il nucleo fondamentale per comprendere se, in effetti, la scelta fatta nel 1982 è ancora valida, o meglio si possa considerare realmente rappresentativa e in grado di sostenere il valore di eccezionalità richiesto a un sito UNESCO.

Il primo criterio sottolinea che “L ’insieme urbano di Firenze è di per sé una realizzazione artistica unica, un capolavoro assoluto, frutto di una continua creazione durata sei secoli”, esaltando così l'unicità e la dinamicità, in un arco temporale definito, della città caratterizzata dalla presenza della “più forte concentrazione di opere d’arte conosciute in tutto il mondo”. Il tema della concentrazione è spesso ricorrente anche nella letteratura , valga per tutti Giorgio Manganelli che nel suo raffinato sarcasmo definisce Firenze una “città impossibile” e ancora “non è una città verosimile: la densità, l'intensità dei luoghi la fanno una città intossicata dai capolavori, irrespirabile”. La concentrazione è una realtà che moltiplica le problematiche legate alla fruizione turistica, obbligata a percorsi definiti e statici che usurano il centro storico ma è anche una delle caratteristiche che più si avvicinano al concetto di eccezionalità.

Nel secondo criterio si affaccia l'altro tema dominante assieme a quello dei monumenti: il Rinascimento e la sua evoluzione “Dal Quattrocento, Firenze ha esercitato un’influenza predominante sullo sviluppo dell’architettura e delle arti monumentali, in primo luogo in Italia e poi in Europa.” Identificandone i promotori nel campo dell'arte e dell'architettura: Brunelleschi, Donatello e Masaccio per poi citare Leonardo e Michelangelo come geni dell’arte. Non è questo il luogo critico dove evidenziare una eccessiva semplificazione concettuale ma è pure innegabile che la scelta di nomi di questa portata è in grado di evocare l'idea stessa di Rinascimento.

Nel terzo criterio si esalta il valore di testimonianza della città medievale e rinascimentale ancora integra riannodando un elenco di monumenti e accennando al sistema di governo della arti come ad un soggetto committente di primaria importanza. Idea che viene ripresa nel quarto criterio dove si sostituiscono le arti con i banchieri –da interpretarsi come le famiglie dei maggiorenti - e poi dei principi (ovviamente i Medici) e anche in questo caso chiudendo con il solito elenco di monumenti. Nel sesto criterio si consacra definitivamente il sito come rappresentazione iconica del Rinascimento, individuandone le fondamenta nella riflessione filosofica legata al Accademia Neoplatonica e consegnando Firenze all’universalità legata al concetto di Umanesimo.

Riassumendo, i criteri dell'ICOMOS, individuano l'essenza di Firenze in due distinte caratteristiche: la monumentalità e il suo identificarsi totalmente con il concetto di Rinascimento.

Ritorniamo alla domanda iniziale sulla validità dei criteri scelti per Firenze, ovvero per il suo Centro Storico. Alla luce di quanto sottolineato rimane a mio parere la piena validità della selezione operata ma ritengo che una riflessione contemporanea sui criteri prenderebbe altre strade, forse meno schematiche, in grado di evidenziare diversi processi e legami ma che tutto sommato ripercorrerebbero comunque la via tracciata nel 1982. L’ elaborazione del “Riconoscimento di valore”, prassi oramai consolidata da parte dell’ICOMOS per i nuovi siti ma che nel 1982 non era prevista, proposta informalmente dal nostro ufficio in occasione del Rapporto Periodico e ripreso poi nel Piano di Gestione a cui rimando per una lettura approfondita, costituisce una evoluzione del concetto espresso nei criteri aggiornando in una visione complessiva le dinamiche che attraversano il sito UNESCO di Firenze.

Ma per quanto riguarda la conservazione del sito, i criteri per Firenze hanno una loro piena validità?

Anche in questo caso la risposta potrebbe dare adito a qualche perplessità: dai due concetti di base che emergono prepotentemente e già ampiamente evidenziati, potremmo liquidare in maniera assai sbrigativa il tutto con la sicurezza che operare una corretta opera di conservazione dei monumenti principali elencati nei criteri e in special modo per quelli riferiti al periodo rinascimentale è condizione sufficiente e esaustiva.

Questa è una lettura assai superficiale che deve essere subito stigmatizzata come parziale e arbitraria, perché già nei criteri sopra citati si parla di “insieme urbano ” identificato come unico e assoluto, e questa sgombra il campo da possibili fraintendimenti.

Lo stesso meccanismo che si instaura con il Piano di Gestione non può far altro che esaltare il concetto di una conservazione volta ad una tutela complessiva del sito che non privilegi in alcun modo il particolare, ma che attraverso un coordinamento efficace degli interventi e delle risorse disponibili dia corpo a una efficace politica di tutela e conservazione, con una particolare attenzione al tessuto culturale dell’arredo urbano storico minore come, e valga a titolo di esempio, la corretta manutenzione dei lastrici tradizionali.

In conclusione i criteri alla base del riconoscimento di Firenze come Patrimonio dell’Umanità sono tutt’ora validi e mantengono una loro efficacia nell’orientare le politiche di tutela del patrimonio culturale anche se dalle molteplici suggestioni che emergono dai criteri deve essere privilegiato il concetto di “insieme urbano” che più degli altri è da porsi a fondamento di una corretta azione di salvaguardia e valorizzazione del Centro Storico di Firenze.


Carlo Francini, responsabile Ufficio Centro Storico-Patrimonio Mondiale UNESCO del Comune di Firenze

Relazione tenuta in occasione del Convegno internazionale “Values and criteria in Heritage Preservation” 1 - 5 marzo 2007, Firenze ICOMOS, ICCROM, Fondazione Del Bianco.



Bibliografia essenziale di riferimento

Piano di gestione 2006 - 2008 : il Centro Storico di Firenze Patrimonio Mondiale UNESCO, a cura dell'Ufficio Centro Storico - Patrimonio Mondiale UNESCO dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze, coordinatore del progetto Carlo Francini, testi di Carlo Francini, Laura Carsillo, Caterina Rizzetto, Firenze 2006.

Sitografia essenziale

Ufficio Centro Storico e Piano di Gestione

http://www.comune.firenze.it/unesco/index.html

World Heritage UNESCO

http://whc.unesco.org/