Mi preme sottolineare come nelle premesse è evidenziata l'importanza dell'appartenenza alla World Heritage List dell'UNESCO.
...la città di Firenze riveste un ruolo di rilievo assoluto nell’offerta culturale a livello nazionale e internazionale; tale patrimonio, oltre alla straordinaria quantità e densità di capolavori dell’arte, dell’archeologia e dell’architettura, trova un elemento essenziale nel tessuto urbano del Centro storico, Patrimonio Mondiale dell’Umanità, che offre un eccezionale contesto oltre ad una irripetibile testimonianza,nella propria continuità spaziale e temporale, della storia e della cultura dell’ultimo millennio;...
Il 6 luglio di quest'anno al Grand Palais di Parigi l'attenzione del pubblico non era rivolta soltanto alla sfilata della collezione autunno-inverno della maison francese ma soprattutto al grande leone dorato che riempiva con le sue enormi dimensioni l'arena sotto la cupola di ferro e cristallo.
Il leone era il segno zodiacale di Coco Chanel e la grande perla sotto la zampa del colossale felino è una scelta legata alla predilezione della stilista francese per questi gioielli.
Ma quello che ci interessa è che il modello di riferimento per lo scenografo Stéfan Lubrina (non so quanto consapevolmente difatti nell'intervista al NYT afferma l'esistenza di un originale a Roma) è stato il Leone Medici che lo scultore Flaminio Vacca scolpì nel 1594 e che dal 1789 è a guardia - insieme a un altro leone antico - della Loggia della Signoria.
Leone di Flaminio Vacca, Loggia della Signoria , Firenze
La coppia leonina prima dell'attuale collocazione fiorentina era posizionata sotto la loggia di Villa Medici a Roma e il Vacca ricorda in una usa memoria che "dietro il Palazzo dei Conservatori, verso il Carcere Tulliano, so essersi cavati molti pilastri di marmo statuale, con alcuni capitelli tanto grandi , che in uno di essi vi feci io il Leone per il Gran Duca Ferdinando nel suo giardino alla Trinità". Leone che lo scultore romano firmò OPUS FLAMINI VACCAE ROMANI come ancora si può leggere nella base.
Quasi sicuramente il riferimento del Lubrina a un originale romano è da ascriversi al fatto che per Villa Medici, sede dell'Accademia di Francia, vennero realizzate agli inizi dell'Ottocento le copie dei due leoni portati a Firenze una decina di anni prima. Difatti il modellino che lo scenografo mostra durante l'intervista è molto più vicino alla copia dell'Accademia di Francia che all'originale del Vacca.